Con l’arrivo del weekend, al Festival di Berlino la competizione inizia a penetrare nel vivo: tra i possibili candidati a un premio definitivo non può difettare «Everything Will Be Ok», il originale, sconvolgente film del regista cambogiano Rithy Panh.
Il titolo prende spunto dallo slogan scritto sulla maglietta di un’adolescente uccisa in una manifestazione di protesta in Myanmar.